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Pubblicata il 27/06/2022


acque dei mari, dei fiumi, dei torrenti

venite a me,

l’emiciclo del mio abbraccio

sarà la vostra baia infinita

dove torneranno messapi a sostare;

sulle vostre sabbie bianche

cavalcheranno dioscuri.

danzeranno fanciulle al suono delle vostre onde.

lontane sirene tenderanno trappole

all’agguato delle murene

e i gabbiani stenderanno lini

per l’amplesso degli amanti.

mare, mare, con occhi di salsedine

mi scruti dentro.

la tua voce è quella del marinaio

che a sera chiama per nome velieri senza padrone,

quando s’imbeve di luna il sarago argentato

e l’ultimo ombrellone abbandonato

giace riverso immemore di sole.

un granchio affamato rotola verso la sua tana

briciole di cielo cadute

dalle mani di una donna azzurra,

e poco lontano un uomo

affonda lo sguardo opalescente

lì dove si perde l’ultimo pensiero.

mare, che a sera custodisci nostalgie di naviganti,

le tue anse racchiudono paure di naufraghi,

che le albe dissolvono in polline di luce.

la mia anima ambisce tesori di fondali

e nelle notti agostane anela vendemmiare

i grappoli porpora dei tuoi coralli.

invece sono qui, attraccata ad un molo

dimenticato dal tempo,

mentre mi illudo, con mani d’amore,

di riportare alla vita la fossile conchiglia
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Meriti di realizzare tutti i desideri del tuo cuore!! Cona affetto Tonino

il 27/06/2022 alle 10:52

Bellissimo testo scaturito dalla magia della tua penna. Complimenti Anna. ! Bisous.

il 27/06/2022 alle 11:37

Rimanere in quel emiciclo, per sempre. Ciao brava!

il 27/06/2022 alle 20:01

Grazie Tonino, grazie Renato, grazie Mitri.. Felice Estate 2022.

il 29/06/2022 alle 10:04