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Pubblicata il 11/04/2003
Certi amore sono come il cuculo

quando va a deporre le uova in altri nidi,

come l'edera che si arrampica su di un ramo,

ne succhia la linfa, e poi la uccide,

bevanda calda dal retrogusto amaro,

poiché si insiste a chiamare amore ciò che è pelle

e non cuore,

per cui ogni inizio è principio d'una fine;

è l'ultimo desiderio d'un condannato a morte

davanti al suo piatto,

coperta per clandestini alla deriva,

polvere di luna bugiarda,

notti di frammenti di stelle cadenti;

certi amori sono come soldati feriti in guerra

dove non c'è soccorso,

cuccioli di squali in acquari troppo stretti

o fiori carnivori che si mangiano gli insetti,

l'inganno del piacere che tace il dolore,

è il povero che mangia minestra avanzata in mensa

e poi rimane a digiuno,

l'eruzione d'un vulcano controllato dalla protezione

civile,

una massa di sfollati senza tetto,

onda anomala che coglie all'improvviso.

Certi amori sono figli di orchidee.


OLIMPIA

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...ma se pur breve e mal vissuto
è sempre d'amore la parola

L.

il 11/04/2003 alle 22:29

Grazie, ragazzi, la mia (diciamo tale) é stata ben recepia da voi.
Grazie e un caro saluto.
Olimpia

il 13/04/2003 alle 00:39