Grazie, Occam. E' difficile entrare nella mente di chi vive una cultura molto diversa dalla nostra. Io per un istante ci ho provato e ho cercato di essere il martire di Allah.
Allah Akbar !!! ;-)
Ciao
Andrea.
Io credo la differenza fra il mussulmano e il kamikaze stia nell'interpretazione discutibile che i secondi danno del Martirio. Voglio precisare che quando uso il termine 'discutibile' è un Occidentale che parla e lo fa secondo i propri canoni culturali. Grazie dei complimenti K.
Un saluto
Andrea.
e questo guerriero di pace nel nome di
Allah mi auguro trovi la sua giusta pace nell'aldilà
un bacione MG:)
Speriamo, Mary...e speriamo anche che sia così per coloro che si trascina dietro...
Un bacio..
Andrea.
Bella, Andrea.
A volte ci si immola per dei inesistenti e per paradisi che esistono solo nella mente dei folli.
Ma, intanto, si muore.
Un caro abbraccio
Ernesto
Nè a destra nè a sinistra,nè in chiesa nè in moschea,io sono il tempio la religiosità è in me.
Malcom
....l'onor scende in scontro
soltanto a parole
non v'è sparo giusto
nello sguardo che muore
ma l'atto più vile
del guerriero d'Allah
stà nel colpire
anche chi colpa non ha...
..e come ogni guerra
si ripete il dilemma
se di bianco o di nero
è il sangue di gemma...
Bella poesia che si cala nella ideologia fondamentalista di un kamikaze....
Io però non trovo nessuna gloria in un soldato...piuttosto compatisco ciò che si porterà nella mente per tutta la vita...in questo il guerriero di Allah è più fortunato.
Hola
Marco
Si...si muore e si trascina altri con noi...questo non va dimenticato, anche se nella mia poesia non appare. Grazie, Ernesto.
Un caro abbarccio a te
Andrea
Hai ragione, Marco, ma noi siamo occidentali. Io ho cercato per un istante di non esserlo...Grazie e...la tua poesia in questo commento mi è piaciuta perchè ha messo in luce una contraddizione (nella nostra ottica) di questo tipo di martirio.
Ciao.
Andrea.