PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 10/04/2003
Tienimi stretto a te
angelo ribelle,
ch'hai sfidato sorte
e offeso l'ira dei potenti.
Prendi la mia mano
or che son rinato,
che ad inseguir destino
son pronto e astuto.
Non v'è più nulla
ch'io ho da lasciar,
che mi tien legato
al mozzo e a alle reliquie.
Ho trasudato giorni
in cui ho riempito
i mie forzieri,
intento ad accantonar
beltà e fantasie,
gioielli di purezza estrema.
Ho invaso grotte
e inondato spiagge
di monili e gemme,
passioni e sentimenti,
bontà ed armonie,
ricami d'esistenze.
Accogli la mia nuda essenza,
spogliato dei miei averi,
dei miei desideri.
Non m'è rimasto nulla
di ciò che avevo,
che non ho già perso.
Eccomi.
Or son pronto a riviver,
avventure fugaci e intense,
che del sè non vè memoria.
Ecco nuovamente
il mio ardir dell'armi
d'opposta resistenza
al finto candor del mondo.
Angelo ribelle.
Ho davanti
il fallimento dei mie anni,
dell'ipocrisie
che han divorato i beni,
bruciato l'illusioni
in un sol gesto,
quel sol momento
in cui ho creduto
d'esser me stesso.
Eccomi,
in te ho rivisto
il coronar d'un sogno
or che capito
l'inganno del presente.
Sei tu il più forte.
Che hai asservito il mondo
soggiogato le emozioni.
Eccomi, son qui per te
a cominciar un'altra vita,
or che la mia
è naufragata tra gli scogli.
Eccomi.
fratello mio.


  • Attualmente 5/5 meriti.
5,0/5 meriti (1 voti)