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Pubblicata il 24/05/2022
non fremere al mio petto
come se avessi la convinzione
di perdermi Tarcisa!
qui sulle alzaie del Naviglio
il giorno è ancora lontano
e sotto l’ondeggio di questi lumi
io ti parlerò d’amore e di promesse,
del viaggio e del mio ritorno.

ebbi modo di conoscerti,
nell’empito della briosità infantile,
in quella casa immersa negli olivi,
dove mio padre
in estate
era solito portarmi,
prima che l’indole girovaga
irrimediabilmente lo sopraffacesse.

al tempo non capii
il perché
delle sue prolungate assenze,
del perché
gli occhi di mamma
solevano essere
così prostrati
e intessuti di dolore.

ma mia amata Tarcisa
sappi ch’io
non ricalcherò quell’orma paterna
che tanto ha reso arido il cuore
di chi mi ha cresciuto;

il bacio
che ora m’appresto a darti,
tra il rumore delle acque
e la solitudine della notte,
quantomeno sarà per lenire l’attesa,
l’attesa di due anime unite per l’eterno
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Vi ringrazio di cuore

il 24/05/2022 alle 22:55

Grazie Enzo

il 25/05/2022 alle 23:11

Un capolavoro di delicatezza intellettual-letteraria! Bravissimo, Mirky! Sinceri saluti di stima!

il 26/05/2022 alle 20:33

Proprio bella, un saluto!

il 26/05/2022 alle 20:57

Dina è sublime questo tuo commento

il 29/05/2022 alle 13:42