Esile, figura di donna
evanescente, se ne sta
in una virgola di mondo
assorta è, in quella linea
che a perdita di sguardo
taglia l'orizzonte
di pensieri erranti.
soggiace, silenziosa
facciata alla finestra
a mirar con lo sguardo
che silente s'allontana
in quella bellezza che
a dito segna, soave
belvedere ove, l'infinito
toccando finisce
in tempestose cime
che si stagliano su bagliori
riflessi in un effimero tempo.
muto fluisce, consumato
da un soffio di vento
che s'affanna a scrutar
scorci d'eterna giovinezza
e, nel mentre se ne sta'
nel suo disegno, persa
lontane stelle la fissano
e come sempre la notte
scende in quei sogni
come a voler quietar
i suoi itineranti pensieri.
ama