Vorrei poter chiudere gli occhi
adesso che la luce manca
a illuminare, grandi spazi vuoti.
palme dalle pendule foglie
danzano nel vento, cercando
quei sogni senza sguardi
ove perdermi per poi ritrovarmi.
e’ follia che genera magia
dolore che porta amore
pianto che provoca gioia
è oblio che apre e chiude
palpebre su ricordi
scalfiti in dura arenaria...
“il tempo dissolve il superfluo
e conserva l’essenziale”
e nel mentre lo scalpello
dello schiavo pazzo
batte, segnando a dito
storie antiche da decodificare
granelli di sabbia a riempire vuoti
che nessuno leggerà mai...
la tempesta s’avvicina
ho coperto con polvere di tempo
l’attimo di questo frangente
mentre il mendicante
dalle mani bucate lascia
scivolare lentamente la Terra.
il buio lieve copre palpebre stanche
il sonno stende il suo manto
su questo corpo inerme.
- Veramente, ho amato tanto? -
ama