La regina delle fate mi guardava,
mi fissava, mi voleva.
nulla d’umano aveva.
era una colomba
candida e bianca,
circondata da falchi spietati.
io, folle spirito di natura,
ladro schivo e introverso,
ubriaco ballerino,
elegante e colto.
ero pronto a staccare
le ali dei falchi e
volare via con la fanciulla.
i suoi occhi mi incantavano nel mistero.
sono ancora lì impietrito
perché la sua bellezza
mi ha tradito.