Pianto e sorriso
sono medesime lune
su sfondi di diverso colore,
radicati sul Tempo.
Tempo di dolore e allegria,
cadenzati su volontà d’esistere:
umani, sbagliati, felici, infelici,
iracondi, delusi, frustrati, straniti.
Non era, quel giorno, che un sorriso velato,
vedevo tra lacrime la ferita di sempre,
sopra di noi si stagliava un angusto cielo,
di un blu…appena più chiaro del solito,
un mezzo sorriso, l’ultimo che estate mi regalava.
E poi la tua voce.
Spezzata l’immagine,
domanda scontata: “come stai?”
Scontato risposi: “non sto!”
Prosciugato il mio cuore,
disilluso di tutto,
e girato di spalle
m’avviai alla solita vita.
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