Eco infinita
tra un dire e un non dire
che al più tace
la voce sorgiva,
tra smorfie e sorrisi rappresi.
Ricordo ancora
quel primo soffio di luce
che al primo incontro ci dette il là.
Ogni parola
si spiegava con altre,
granelli riflessi
come sabbia dal mare.
Rivoglio le tue faccette timide,
quel ritrarti ed esporti,
quel tuo lasciarmi lì
a guardarti mentre
ti allontanavi
col residuo di un riso
in tralice.