nel cerchio magico lavai la mia anima
sporca di sangue e paura.
come un’armonica triste
come una cupa melodia.
ci vuole il genio degli Dei
per catturare un uomo
per fargli suonare le radici della mente.
ora l’acqua della sacra montagna
bagna i capelli bianchi.
nella foresta settembrina
ancora sporca d’agosto
io suono in un abbraccio di foglie purpuree
dove l’amore è uno stanco riflesso.