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Pubblicata il 04/04/2003
Capita a volte di svegliarsi e di sentirsi smarriti, abbandonati, soli. Svegliarsi con gli occhi gonfi, ancora assonnati, come se ci si fosse appena svegliati da un lungo viaggio; un viaggio nel buio di un profondo che non si aveva ancora esplorato, sconosciuto. Non ci sono più punti di riferimento, quei nostri punti fermi, immagini senza valore, eppure così rassicuranti.
Svegliarsi e sentirsi privi di una vera identità; sentirsi un essere al quale è stato attribuito un nome, che neanche noi stessi abbiamo scelto, ma grazie al quale gli Altri ci riconoscono per quello che siamo, ovvero leggere e insulse parole e impressioni.
Sentirsi incatenati, impotenti davanti alle possibilità, controllati, comandati come proprietà di qualcun altro.
E allora tutto precipita e nel buio di quel burrone non ci sono i quei nostri punti fissi e saldi a cui aggrapparci..
..o forse se, pur cadendo, aprissimo leggermente gli occhi, chiusi per il vento, forse, vedremmo quelle nostre sicurezze ancora lì, lungo la parete scoscesa e rocciosa del burrone.. basta solo allungare un po’ la mano..
..e finalmente riusciremo ad aprire la stretta valigia nella quale eravamo rinchiusi..guarderemo fuori, con gli occhi ancora gonfi di sonno e vedremo la luce..
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