rimango
senza parole
avvolto da tristezza
se di un abbraccio ai fianchi
sento soltanto un ricordo che aleggia
sulle prime luci dell’alba in un giorno di settembre
quando tu eri ancora vita, e mi parlarmi, sotto l’arco della porta
ed io che ti ascoltavo attento, quasi stupito, in quella frazione di tempo obliquo
ed io che ho di te questo momento; che rimarrà sull’uscio
impresso a caldo, abbarbicato nel dolore
vischioso e irreparabile, perché
a tutto c’è rimedio
tranne
alla
m
o
r
t
e
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