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Pubblicata il 04/04/2003
Dov'ero,
quando il silenzio
ha chiesto udienza,
quando il ciel
ha lasciato
il suo candor
e trasparenze?
Dov'ero,
quando terra
ha smarrito gioia,
quando privai l'amor
del suo sorriso?
Ancor non vedo
il mio passato,
e pur libero
ero davanti al mondo.
Come ho fatto?
A levar dal niente
opera immensa?
A svelar dai monti
assurda nebbia?
Or m'ha celato gli occhi,
cieco alla mia ragione,
distratto ai sensi miei.
Certo,
ho dato color
a vasta radura,
'sì perdendo
radiosa vista,
grigia all'occhi miei
or si mostra.
Dov'ero,
quando contenta
hai riso,
quando triste
hai pianto?
Distante d'infinito..
son sempre stato.
E' questa la mia ragion,
il mio divenir di marmo.
Così or continuo
la mia trasmutazione,
il mio posar gli affanni,
stendendomi
in posa estetica,
fissandomi
ad immortal destino
d'esser,
Opera di Marmo Viva.
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il marmo si riscalda..si fa dolce seta..se un soffio
d'amore lo ravviva...Ladylu'

il 04/04/2003 alle 11:42