ho fatto la guerra con la mia vita
nei sottili meandri incendiati di visioni dolorose.
io che come un Dio facevo a pugni
con le storie dell’amore.
la notte consumavo la mia anima
in cambio di stupido calore.
sogno un momento di baci
il girarsi e girarsi in un dannato letto
abbracciati.
dove il sapore della tua pelle si fonde con le meraviglie dei tuoi occhi.
dove trovo un unguento magico per tutte le mie ferite e i tagli sanguinanti delle mie braccia.
dove chi mi ha fatto uomo
ha donato ciò che aveva.
un giorno anche io avrò la mia pace.
anche io scambierò la mia angoscia con un paradiso solido.
la foresta incendiata
resta una visione di pianto
ed io
poeta inutile
ne scriverò
tingendomi il cuore del tuo sommesso pianto.