Non e’ semplice definire
il percorso pittorico
di un artista che si ostina
a ricercare elementi
non condivisi
dalla critica ne tanto meno
da una folta schiera
di galleristi internazionali
ci chiediamo quindi
in quale modo
si puo’ decifrare
il suo personale enigma
composto da due parole
prive di senso….

forse immaginando
rappresentazioni mitiche
o pratiche rituali
dove pensiamo
sia nascosto
il simbolo elementare
del principio alchemico
arsenicale della materia
pittorica dove si immagina
che vergini pensieri insaziabili
prendano il cibo dalla
ferma mano dell’artista
tesa ad offrire aiuto
alla comprensione
del ciclo di aggregazione
pittorica che partendo
da presupposti elementari
inizia il suo percorso
dal punto geometrico
per arrivare poi alla
formazione della linea
e da questa con il concetto
della moltiplicazione elementare
alla realizzazione
della superficie
che poi per conseguente
estensione progettuale
si autorealizza
dal quadrato al cubo
come era legittimo
del resto aspettarsi
cio’ che e’ segreto
anche l’artista lo ignora
e viene quindi costretto
a rivolgersi
agli Dei universali
dell’Arte
e talvolta anche
ad entita’ sconosciute
abitanti il multiverso
della creativita’
la prime forme
di concettualita’
che incontra
in questo cicli
di ideazione metafisica
sono forze archetipiche
che ricordano leggi
cromatiche universali
in cui l’amore crea
e la morte distrugge
ed e’ in questa esternazione
del messaggio che si
devono interpretare
le opere pittoriche
di pinco pallino
artista personalissimo
che non si cura
della propria affermazione
nel pianeta dell’arte ufficiale
e che sistematicamente
rifiuta partecipazioni
internazionali in quanto
consapevole del suo
obiettivo esistenziale
la risoluzione dell’enigma
composto da due parole
prive di senso