Oggi mi è venuta la malsana idea di paragonare la politica alla religione e ho trovato similitudini.
un ministro di una Chiesa, a qualsiasi livello, basso o alto, è ministro fino a quando svolge le sue
funzioni senza alterare il suo credo, è un esecutore e amministratore di una disciplina, un grande
essere, fino a quando rispetta, applica la sua dottrina al meglio delle sue capacità. Non aggiunge
sue idee, per fini personali, per interessi a breve termine, non altera niente. Quindi, se la sua Religione,
ad esempio, dice che che i Preti si possono sposare, a patto che non venga meno la sua devozione,
va rispettato quel punto, modificandolo sta tradendo quello in cui crede, e smette di essere
un vero ministro. Siamo tutti esseri umani e capita a tutti di sbagliare in momenti difficili.
la Religione, qualsiasi essa sia è dei singoli individui, non delle varie Chiese, senza le anime sarebbero
luoghi tristi e vuoti. E' l'uomo che rende tutto magico. Purtroppo a volte sta al credente mettere in riga,
chi dovrebbe, per sua scelta, stare in riga da solo. E in questo abbiamo "Peccato" tutti, in ogni religione,
delegando per menefreghismo o impotenza, a un gruppetto di uomini (che come tutti commettono errori),
scelte che non avrebbero potuto fare, che ostacolano il vero scopo, comune ad ogni credo: l'Eternità.
le Religioni devono ritornare alle loro origini, così come la Politica.