Negli anni Settanta la mia città era piena di negozi. Ero poco più che un bambino e con M. andavamo in giro per negozi. Lui camminava saltellando su una gamba, chissà perché avevamo quello strano hobby: entrare negli store di abbigliamento, Carrera, Lacoste, Nike, Sergio Tacchini, Ellesse e via dicendo. Li collezionavamo tutti.
M. col tempo si è rivelato stronzo e traditore ma da bambini eravamo accomunati dagli adesivi. I titolari che ci vedevano entrare restavano disorientati, due tappetti che chiedevano adesivi con quel tono serioso e leggermente invadente. Ne avevamo accumulati centinaia, di tutti i tipi, i colori, le forme...rotondi, squadrati, ellittici, su fondo rosso, eravamo ricchi. Lui con quel passo saltellante e io speranzoso di trovare l'adesivo dei miei sogni.
All'Università me lo ritrovai a condividere una materia e, per un poco, frequentai la sua casa, ci scambiammo gli appunti, fu gentile ma, alla prima occasione, non mancò di mostrare il suo lato stronzo e traditore.
Così il nostro breve rincontro finì nel peggiore dei modi: l'indifferenza.
Comunque, nella mia mente, ogni tanto tornano quei due ragazzini un po' svampiti che entrano in tutti i negozi della città per chiedere gli adesivi, tondi, squadrati, ellittici, su fondo verde e viola, un piccolo tesoro dell'infanzia che ancora sta ben conservato nei recessi della memoria.
- Attualmente 4.33333/5 meriti.
4,3/5 meriti (3 voti)