Di me
ho colto
un pensiero
qual
affascinante
mistero
del mio peccato,
ma l'ho
deriso
come il tempo;
nel silenzio
ho negato
il vero,
carpito l'ansia
negato il vero.
così
lusingo
e tremulo
formo
il tripudio
evanescente
delle
stelle,
intrappolate
tessute
per me:
- tutte,
formando
la più
brillante
veste di rubini.
dell'inganno
godo
potente effigie
che più
rincorro
ma... sempre più distruggo.