I reliquari antropomorfi
hanno sempre prosperato
in un mondo saturo d’angoscia
con la luna che canta
ogni notte per farsi ammirare
nei suoi variegati splendori
ho imparato a mie spese
che anche le cose facili
portano con se la loro pena
a volte anche l’amore
poggia i suoi piedi nel fango
per farlo franare basta solo
un soffio di vento capriccioso
piangi allora la tua impotenza
ti rimproveri l’ eccessiva sensibilita’
di infilare lacrime di rugiada
che ti rendono prigioniero del tempo
un giorno quando ti sentirai
senza paura comincerai a scegliere
le tue chiese dove pregare
in occidente da tempo
l’immoralita’ del potere
sorge dal rifiuto
di educare la mente
alla liberta’ dello spirito critico
del resto la pecora non puo’
indicare la via al pastore
in questa notte dell’umanita’
le nuove armi sono silenziose
un filo dopo l’altro
ti intrappolano in una
ragnatela concettuale
che non riesci piu’ a districare
il potere per continuare ad esistere
ha bisogno dell’accettazione
della sua autorita’
gli viene in aiuto
il frazionamento culturale
la specializzazione
il mercato
i partiti
una visione settoriale
dell’esistenza
che non permetta
una visione d’insieme globale
ha bisogno di frantumare
ogni centro di gravita’
ogni centro di aggregazione
spirituale umano
deve ostacolare l’incontro
ogni forma di cooperazione
ha bisogno di dividere
intrecciamo le nostre mani
in una rete universale
che non lasci passare parole
cariche d’odio
ma solo parole pacate
usate mentalmente
per farci coraggio
augurandoci che riescano
a prendere il volo
con fruscii di gabbian