cupo il cielo
sotto sferza di vento
e tra sordi boati
erompe un bagliore
quale scheggia accecante
come improvvisa favilla
sotto i colpi di un maglio
batte forte
batte pioggia
piega fronde
riempie spazi
come serpe
tra interstizi
colma vuoti
forma dighe
batte grandine
rabbiosa
spiana orti
fiori
cose
picchia duro
sopra i tetti
spezza vetri
vasi
tetti
poi
appagata la sua furia
brontolando si allontana
srotolando su nel cielo
la sua sciarpa colorata
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