Ti ho vista ieri in pieno di sole
dove ti avevo già incontrato
in carne ed ossa e vita,
in uno fra i tanti luoghi
ove per me esisti ancora.
Chissà se devo ancora a te
questa notte senza sonno,
con dentro l'urlo di un dolore muto
e un bisogno nuovo di sfinirmi
di passi senza scopo.
Chissà se tornerai a trovarmi
in questa notte settembrina,
quella in cui ho imparato
che il dolore più grande non si dice
e che volere bene è un verbo all'infinito.
Io mi farò trovare sveglio,
per mostrarti la mia ferita aperta,
là dove ti ho perso,
là dove custodisco per sempre
il dono d'averti incontrata.
Là, appunto, dove l’infinito
s’incontra col finito.
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