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Pubblicata il 21/09/2021
Nel suo infinito spazio l’eternità è già qui
in un corpo seduttore.
distrugge l’innocente tuo amore
che scuote
questa vecchia adolescenza.
mi divora giorno dopo giorno e rigenera
la linfa che rinnova il sensuale urlo,
l’urlo che muore nel muto ardore
del tuo corpo fiorito tra le rose.
il rumore di un metrò inghiotte la notte
e ferma il tempo a Montparnasse,
attende qualcuno o qualcosa,
un’idea astratta
più scura di un’ultima solitudine.
fuori piove il silenzio
e un’ombra sfiora le dita di un evento.
perdute stagioni e anni dubbiosi
elevano cattedrali di sabbia
mentre un nembo di passione
ricopre sogni e illusioni.

cielo e Inferno non modificano il diario,
scrivono pagine d’amore
nelle coscienze slegate dall’esistente.
e tutto ricomincia lentamente:
il tuo sorriso,
il miracolo annunciato,
l’allegra lussuria di un prete.
nessuno dorme,
ognuno sta nel suo scenario.
ma è tempo di porre fine
alla commedia,
anche la morte è una finzione
a cui non crede più nessuno.
su frammenti di stelle
un Paradiso lontano
luccica incerto
mentre scende un intenso dolore
sulle ali di un vento
agile e freddo.
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