Sento l'inespresso del mio io
amando follemente, in pochi istanti, tutto e niente
codardo come pochi
nella notte e durante il giorno
povero come un ricco senza amore
allargo le braccia verso Settembre
sperando in un miracolo dei suoi
bevo 3 birre
dinoccolato sulla tastiera
navigo nei ricordi e mi viene l'acidità di stomaco
allora apro la mente ancora e ancora
tutto scappa
volo ogni notte verso l'infinito ma mi ritrovo sempre con i piedi per terra
agito il carattere come se fosse un cane da guardia
non cammino mai in avanti
non esiste più nulla delle notti magiche di tanti anni fa
e allora mi appoggio su un pentimento
su una gabbia trasparente chiamata giorno dopo giorno.
regalo poche parole
sono solo senza essere davvero solo
nella mente ho due poli opposti
entrambi emarginati nel buio
avidi di uno spiraglio di luce
navigo elettrico verso un universo parallelo
senza la coscienza dell'adulto o l'innocenza del bambino
solo com me stesso e la cattiveria che mi circonda
seduto su una panchina scassata
guardo il cielo diurno
e non vedo nulla,
non riconosco l'azzurro
come un daltonico, confondo i colori
come un sordo non sento i rumori
non percepisco nemmeno gli odori della città
ma se guardo meglio, nel profondo
allora una piccola scintilla esce dal mio cuore
un sussurro dalla mia bocca
e un idea dalla mia testa
le possibilità sono infinite
e non finite
sono verticale, cammino e respiro
inizio a camminare in avanti
pian piano
senza fretta e con più coscienza
forse prima o poi raggiungerò il traguardo
e finirò con un sorriso e una parola: grazie!