Dopo aver mangiato e bevuto, tutti insieme ci avviciniamo alla riva del mare e formiamo un circolo; s’è fatta notte e con essa scende la malinconia e la voglia di recitare, ognuno qualche verso; è un bel gruppo; siamo tutti tranne Ravachol ed E.S. che ormai sono 2 in 1 e si sono appartati! (sinceramente me ne sbatto se sono per conto loro perché mi stanno sul bip in quanto mi hanno messo nella black senza motivo; almeno spero!) … Geronimo a Genziana: - E daje Genzià… attizza ‘n po’ ‘sto foco se no, qua, tra un po’ nun ce vedemo manco li denti! - Ma certo Gery, faccio una delle mie stregonerie!!! Et voilà, la fiamma è viva! … Arturo intanto chiede a Ninomauro dove sia finita Arlette che non si vede da un bel po’. Io tra me e me penso stia parlando con Cantorom - non ci avevo mai pensato che il suo nome potesse anke significare il Canto dello zingaro; cazzarola, che strano! - … Fa quasi freddo; indosso il mio giubbotto di pelle da moto; scalda di sicuro! E mentre tiro su la zippona rinforzata, vedo che Eriot e Vincent cominciano a recitare parole su parole, alternandosi l’uno con l’altro, tra un luccichio di fiamma e uno scoppiettio del legno usato per il falò. … Piovono versi come stelle cadenti mentre 373 si aggiunge al gruppo; attratta come per magia dal nostro calore e dal richiamo della poesia, che in noi alberga come il sangue nelle vene. … forza ragazzi, continuate voi, magari cambiando registro, che io L’ho buttata Giù A modo Mio e se manca qualcuno all’appello… nessuno se la prenda; è solo questione di tempo. … Sir Morris ci ascolta silente, come cavalier servente, sfodera la spada e la infilza nella roccia. E Vittorio? Sarà evaso da “Rebibbia”? Starà ancora chiuso dentro quella stanza? Chiediamocelo.