Il mare diverso
si risveglia tra le braccia della vita
ma riluce con gli occhi di un fanciullo
quando è giorno
anche se lo scalpello della malinconia
tace e spegne un dolore sommerso.
cerca la pioggia
perché non sa della luce
mentre un esile velo di seta
scende come una carezza
sulle onde increspate.
mani d’azzurro sfiorano i calici del cielo
e un’arpa lontana mescola luce e suoni,
protende le labbra nutrendo il suo bacio.
l’onda ascolta l’aurora,
allieta il sogno di antichi sorrisi.
l’essenza del mondo è oscurata da enigmi
ma la mia memoria resta con me
tenendomi per mano
nella strada piena di silenzi.
e la città sogna nei miei occhi senza fondo
Dove tutto è reale e immaginario
quando nel buio immobile senza avvenire
Un altro arcobaleno disseta
questa eterna giovinezza.