Come Palermitano, sono desolato, disgustato, vergognato e rammaricato, caro Eriot! Chiedo scusa a nome di tutti i Palermitani lavoratori.
Possiamo far poco o nulla contro questi furbetti patentati ma chi, potendo ,potrebbe cambiare questa situazione pensa solo agli interessi suoi...
Ma dobbiamo reagire.... Guardate i gilet gialli in Francia.... Svegliarsi
Grazie per i vostri contributi. Sir: sai bene che queste cose capitano dappertutto. Dovremmo scusarci tutti con tutti...
A me ha colpito un'altra notizia: in un paese dell'agrigentino un ragazzo rumeno di 22 anni lavorava come operaio in nero e prendeva il reddito di cittadinanza. Il titolare decise di metterlo in regola ma il ragazzo lo minacciò di morte se gli avesse fatto perdere il sussidio. Così l'uomo andò a denunciarlo in caserma. Il ragazzo rumeno lo seguì in caserma e fece un pandemonio colpendo anche gli agenti. Adesso è ai domiciliari. Voglio dire: se ci sono queste leggi allora bisognerebbe cambiarle.
Sì, del fallimento un pò di tutti, direi. Perchè se è vero che abbiamo la società che meritiamo, allora siamo ben poca cosa. La mentalità del "così fan tutti" ha reso degeneri e moralmente corrotte ormai intere generazioni. Con delle bellissime eccezioni, chiaro, ma l'andazzo è del privilegio ai furbetti. Sta a noi nell'urna elettorale individuare il simbolo che rivesta una giusta severa e equa connotazione civica e sociale. Non c'è nessuno, dite? Beh, quelli che abbiamo mandato in Parlamento son discutibili. Mandiamocene altri, allora. No? E su con la vita , perchè oltre ai furbi ci sono, come ben dici tu, schiere di brave persone che sanno cos'è il dovere...
Se noi abbiamo fallito come mai allora ci sono milioni di persone , quelle che anche tu citi, che faticano e tribolano faticando anche ad essere onesti e possibilmente civili. Questa è la condizione umana. A ciascuno di noi la continua lotta per far parte dell'una o dell'altra opzione: tra bene e male . Ciao
Grazie amici. Vin: ciò che racconti ben rappresenta l'orribile stortura (immaginabilissima a priori) di una iniziativa che sicuramente è nata con un intento umano e sociale, ma che è stata (ed è) portata avanti con una leggerezza e un'incoscienza totali (parere personale). Bruno e mitri: è vero quello che dite. Io parlo di fallimento del progetto sociale di una/due generazioni e di una classe dirigente, ma la gente comune, per fortuna, offre testimonianza che non tutto è perduto.
anni 60 - anni del boom economico - la giovane democrazia doveva fare i conti con l avanzare sempre più deciso del PCI - anni del consociativismo - ossia : spartizione dei poteri - coinvolgimento nella stanza dei bottoni - risultato ?------la DC favorì l evasione fiscale per avere il suo consenso - la sinistra invece occupandosi della parte pubblica del paese spese in opere pubbliche - ( le famose cattedrali nel deserto ) spese ed assunse a dismisura - i dipendenti pubblici andarono in pensione con 19 anni di lavoro - il debito pubblico comincio ad essere fuori controllo - ma questo non ci deve preoccupare dicevano negli anni 80 al tempo del governo Craxi gli economisti Socialisti - tanto il Pil cresce ! - il debito pubblico andava alle stelle e pregiudicava ogni investimento e crescita dei salari - così oggi ci troviamo per esempio che un operaio Italiano guadagni in media : 500 - 700 euro di un suo pari in Germania e nel resto d Europa - faccio notare che il costo della vita in Germania è uguale al nostro se non lievemente inferiore - ma siamo lì - tutto sommato penso che all Europa questa nostra condizione non dispiace - voglio dire : serviamo forse per essere il loro Ecocentro ? perché se un governo non è loro gradito lo spread sale all impazzata - meglio un Italia debole politicamente e giuridicamente ? hanno provato a riformare qualcosa ma viene sempre affossato per un loro tornaconto- Noi ?------- commedianti !!!!
500 - 700 euro in meno di un suo pari in Germania ------il Pil finì di crescere e comincio a diminuire con le conseguenze che conosciamo !
L'italiano medio è questo... Il problema è quell'altra metà,( in cui mi ci metto anch'io) , vanità, pensiamo troppo a noi stessi, disprezziamo la politica, pensiamo ai nostri sogni, scriviamo poesie, risultato? In questo vuoto arrivano i miserabili amministratori e politici che alla fine rappresentano l'italiano medio
Grazie Ugo e Arturo. Ugo: il tuo quadro è chiaro, anche se non definisce il perché di tanta infedeltà di una (piccola) parte dei dipendenti pubblici. Arturo: sono d'accordo con te. L'inguaribile individualismo italico è una delle nostre tare peggiori. Mi fai ricordare che, qualche tempo fa, girando per i vicoli del centro storico di una grande città italiana, notavo che mentre per strada c'era disordine, sporcizia, immondizia, all'interno delle case, visibili attraverso le finestre aperte, si notava ordine, cura e pulizia. Il nostro guaio è proprio questo: il "bene comune" troppo spesso non è considerato "bene di tutti" ma "bene di nessuno".
mah...vedi Eriot - quel movimento di soldi pubblici - tutte opere incompiute sono appalti per ingrassare qualcuno non mi allungo in dettagli -ma è stato fra i mali più grandi - il malcostume - non è cosa di poco conto - la condanna
pertanto non mi meraviglio se non la gente non vede il bene comune se il modello che gli si presenta è quello ! gli esempi arrivano sempre dalla famiglia - dalle istituzioni - latitudini !!! i paesi nordici ci insegnano - ciao
basta che io vada qui in Alto Adige per notare la differenza - purché qui in Veneto non ci si può lamentare - ma ti capisco - insegnamento - cultura - amore per il territorio - ciao ancora -
Eriot, perché ti senti responsabile di questo fallimento? Sarebbe come sentirsi responsabili di duemila anni di persone e scelte orribili. Il mondo marcio è iniziato ben prima del nostro arrivo. Dalle tue parole si capisce che sei una grande persona, e credo che il tuo modo di fare, e la tua influenza su altri, abbia contribuito a migliorare il mondo. Secondo me, la tua è una autocrocifissione ingiusta e inutile. Aver insegnato anche solo a una persona il tuo modo di vedere le cose e di vivere, fa di te una persona che ha cercato di migliorare il mondo. Il problema è che siamo in tanti.
Grazie Mark. Mi sento responsabile (in solido con molti altri, naturalmente) perché io, come tanti della mia generazione, ho avuto la fortuna di nascere in una nazione che stava conquistando pace e democrazia. E la mia generazione si era proposta di migliorare le difficili condizioni di quegli anni affrontando le enormi disparità esistenti. Volevamo migliorare e migliorarci. Non dico che non si sia riusciti in nulla, perché sarebbe ingiusto, ma il nostro "progetto" si è arenato davanti a quella soglia di pavidità e di individualismo che connota troppa parte della società italiana. Potevamo, dovevamo fare di più. E a nulla vale la scusa che ci raccontiamo che è colpa dei "poteri forti", delle multinazionali, quando non della chiesa, dei comunisti, dei post-fascisti, della mafia. Troppe sono le dimostrazioni storiche che se una generazione vuole, può. Il testimone che i nostri padri, attraverso immani sofferenze, ci hanno affidato, lo abbiamo perso non appena un barlume di benessere è stato raggiunto...
Le ultime tue cinque righe sono di Pasoliniana memoria..è vero, il benessere credo abbia addomesticato la nostra natura, omologandoci pure in peggio, anche nei comportamenti a prescindere dalle classi sociali..secondo me, ma magari sbaglio e tu hai più esperienza sicuramente, ogni generazione ha vissuto con la speranza e la prospettiva di cambiare il mondo, ma penso sia stata solo una mera e ciclica illusione, forse qualcuno in piccolo c’è pure riuscito, tutti gli altri, nei grandi interessi, hanno trovato sempre la stessa strada che porta al cimitero dove riposano gli eroi. E finiamo per consolarci ogni volta pensando “ speriamo non sia morto invano”..
Quel che resta da fare alla nostra generazione è stare al fianco della gioventù più recente, quella classe che mi piace per tenacia, energia e capacità di compiere scelte importanti (conscia del periodo particolarissimo a cui va incontro, delle difficoltà che deve incontrare in questo mondo contorsionista e feroce). Il nichilismo delle generazioni tra la nostra e la loro è scomparso perchè la realtà incalza quotidianamente e hanno compreso che utopie e videogiochi non sono certo la via per sopravvivere in una società i cui burattinai hanno fornito giochini per poi presentarsi con fauci da predatori. Li abbiamo preceduti forse non degnamente sotto certi aspetti, ma possiamo rimediare coadiuvandoli e sostenendoli nei loro progetti di vita. Interessante il testo e il dialogo che ne è seguito.
Grazie arlette. Sì, quello che dici è ciò che resta da fare. La speranza è che in questo si riesca meglio e con miglior efficacia di quanto si è fatto finora. L'immagine di una società che ti propone inizialmente videogiochi e lustrini-varietà per poi attenderti con fauci predatorie è efficace sia simbolicamente sia per l'indubbio realismo. Credo, però, che nessuna generazione, mai, abbia vissuto una disconnessione così grande rispetto a quelle precedenti. Io ho cominciato la scuola intingendo un pennino in un calamaio di piombo. Mio figlio ha cominciato con la biro, suo figlio forse avrà un chip impiantato da qualche parte che lo connetterà in tempo reale con il resto dell'umanità. Una distanza che definire siderale è poco. E i riferimenti, i canoni da cui discendono le regole saranno parallelamente diversi. A fronte di ciò, forse, il compito di guidare questi "nuovi" cittadini è fuori dalla nostra portata, se non lasciando loro un elemento che, spero, non dovrà mai venire meno: l'onestà dei rapporti umani e la dignità dei comportamenti. Elementi che, per tornare all'assunto iniziale del mio scritto, sembrano essere realmente in pericolo.
È preoccupante il fatto che, ancor prima di essere filmato, costui potesse, non già timbrare di frodo, ma anche solo presentarsi impudentemente e impunemente in abito ginnico senza dare nell'occhio. Denota connivenza, complicità e omertà a livelli dilaganti e desolanti. O comunque passiva indifferenza.