PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 05/07/2021
Il tuo libro
fu il piccone
che infranse
le mie muraglie.

mi rivelasti l’arcano luogo
dove non viste sorgono colline
e s’inargenta, fragrante,
il rosmarino.

paradiseo,
mi prestasti le tue ali
per il volo.

pane per la mia fame
fu la tua poesia.
alla mia sete
offristi acqua lustrale
dove, nascenti,
s’immergono i mattini.

ma ora, perché non scrivi più?
perché non canti, poeta?

dardo di sole
il tuo verso potente
può sciogliere il grumo dei catarri,
ridisegnare il tratto del castelli.

ti prego, scrivi ancora!
perché l’urlo che al vento sottraesti
è rimasto imprigionato nella gola.

pur se il tuo canto
non muta le stagioni
e non irriga i campi
minati dalla tisi,
tu, ugualmente, scrivi!

dirigi dalle pagine
le voci di tutti i poeti
e il canto si tramuti in uragano,
che scuota le coscienze dal torpore,
si faccia tromba apocalittica
il tuo verso,
nerbo che segni con lividi la carne:
la poesia, si sa,
quando non urla,
muore!
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Sempre più brava Anna, complimenti!

il 05/07/2021 alle 19:07

Quanto è grande l'ampiezza del tuo Volo! Chi è quel Poeta? Ciao.

il 05/07/2021 alle 20:26

La tua fantastica poesia, carissima Anna, non può morire resisterà a dispetto di tutte queste crisi Tonino

il 05/07/2021 alle 21:15

Ciao Vittorio, brava lo ero prima. Questa poesia risale agli anni '90, quando pubblicai un libretto intitolato "Profumo di alloro" contenente poesie dedicate a poeti vivi e defunti. Grazie. Un abbraccio.

il 06/07/2021 alle 11:46

Ciao Mitri, l'ampiezza alare chi la può misurare? Sarà compito di chi mi sopravviverà. Ciao.

il 06/07/2021 alle 11:48

Ciao Tonino, sei molto caro e umile. Cosa rara, oggigiorno.

il 06/07/2021 alle 11:49