Quella minestra riacaldata sa di pace e armonia interiore! Un testo scritto con la passione di vivere! Complimenti, Arturo
Le strofe mi sembrano tre castelli di sabbia, potenti e fragili allo stesso tempo.
Magari sbaglio ma mi trasmette il senso dell’ accontentarsi..amara..ciao Arturo
castelli di sabbia, mi sembra un espressione corretta, come in genere sono le parole. Grazie vincent
Hai tracciato il ritratto di una persona malinconica , che si lascia vivere e affronta la giornata con malinconia non aspettandosi nulla né per sé, né dagli altri .Un lavoro svolto per dovere , colleghi di lavoro anonimi e poco stimolanti ; vestirsi di grigio per confondersi nella vita , del flusso della vita ...Ma sai ? Vestirsi di colori sgargianti o comunque vistosi non serve a niente perché si può essere vivi e vitali con qualunque colore di vestito , è l' atteggiamento e lo sguardo che è significativo di una vita soddisfacente. Mi sembra che questa persona non s'aspetta altro dalla vita che la fine della vita stessa ,quando nell'aldilà ,spogliati di corpo e di passioni , ci si amerà di un amore tiepido .Io non so come sarà dopo la morte però credo che se una persona conserva dentro di sé un piccolo giardino di fragole , anche se solo per lui al momento , è comunque una persona che ama la vita e che prima o poi richiamerà un altro giardino di fragole altrui ...Il profumo delle '''fragole'' è comunque inebriante e quell'odore ,anche se chiuso dentro , è avvertibile e attraente (nel senso che attira).Forse mi arrampico sugli specchi ma sono veramente convinta che prima o poi la vita assumerà colori vivi e ''la cerimonia'' della vestizione porterà alla scelta di altri colori perché si sarà in grado di vedere i colori . Poesia triste e amara ...Ma il giardino di fragole apre alla speranza, almeno secondo me . Ti abbraccio Eos
Come sempre dopo un tuo commento mi sento spinto ad interrogarmi io stesso sulle ragioni e il senso di quello che ho scritto, ed in questo senso cara eos scrivere una poesia può essere un esperienza di vita che può arricchire...La poesia è amara ed hai ragione, come sempre in me si parte da un fatto biografico, in questo caso una delusione, ma poi si innestano pensieri più generali riflessioni e idee che frullano nella mia testa da tempo, il titolo, per esempio, "la vestizione", è simbolica, rappresenta tutti gli orpelli , le corazze che normalmente adoperiamo per evitare un vero e profondo contatto con l'altro, è la rinuncia all'innocenza...I vestiti sono la maschera (simbolica) con cui copriamo il bambino che è in noi, e che rimane soffocato....Nella genesi dopo aver mangiato la mela Adamo ed Eva si rendono conto di essere nudi, e si coprono, sono già usciti dal paradiso... L'unica cosa, almeno coscientemente, non ho pensato alla vita dopo la morte, ne all'aldilà, in questo mi sento di contraddirti, sono parole radicate in questa vita, nella nostra vita...un abbraccio cara eos
Opera scritta col cuore ed un pizzico, abbondante di amarezza. Come sempre, Arturo, sai trasmettere le emozioni che dimorano nel tuo cuore. Bravissimo.