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Pubblicata il 09/06/2021
intrattenendomi nei pressi di un terrapieno a Terracina pieno di tamerici, tartarughe e tarassaco, tirando un calcio ad un treppiede tarlato color tabacco trinciato, mi stirai un tendine con talmente tanto dolore che tirai una tiritera di imprecazioni anche nella lingua tibetana e quella dell'isola di Tonga fino alle ore tredici del terzo trimestre di ottobre.
feci una lunga terapia a base di tachipirina, testosterone di tapiro, trito di becco di tucano e taralli tarantini trattati al tungsteno che mi tonificarono al punto che mi iscrissi ad un corso di tango e uno di tuca-tuca prosciugando tutta la mia tredicesima... ma tant'è...!
poi, per la mia testardaggine, un giorno, durante un test di passo di tamourè, caddi su un tavolino di tek procurandomi una botta alla tibia e una tumefazione alla testa che curai presso un tramviere di Torino dalle notevoli capacità taumaturgiche che mi propinò un trito di tulipani e terra di Siena, un tampone al tiglio del Tigullio e una tintura di trota di torrente secondo una tipica ricetta dei tupamaros.
arzillo come un toporagno in un termitaio, terminai le mie tribolazioni in un Tex-mex di Trapani tra tortillas al tabasco, tortini al tartufo e tranci di tarte-tatin innaffiati da un tipico Teroldego del Trentino e vincendo a tombola un tamburo del Togo, un tirapugni in tantalio e una tonaca da frate trappista firmata Trussardi...se tanto mi dà tanto...!
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