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Pubblicata il 05/06/2021
Ignoto sollievo
invocato
da stanche miserie
inondi gli occhi e le pietre
brillando
tra gli astri opachi
del silenzio.

tu sai
veleno d’artista
scivolare leggero
nelle vene occluse
da laceri peccati
chiarissima veste
avvolta
all’anima celeste.

È pallido
il volto dell’oppressione
e tutto sembra
moltiplicarsi a dismisura
ma il ritmo di un suono
ci risveglia
in un campo di grano.
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Miele ambrato io vedo e trovo in questa tua poesia. Non veleno. Ciao Renato.

il 06/06/2021 alle 07:41