Sorge dal nulla,
forse dalle segrete del tempo,
dono inatteso,
intenso come il fulmine
nella notte più buia.
verso, pennello, melodia,
o anche scalpello o teatro
lo incontri per caso
e senza conoscerlo lo ami.
talento divino,
incompreso, a volte deriso,
È voce assordante nel tenero esilio,
dimora silente in spazi infiniti.
magia tra le stelle, ebbro d’amore,
trasfigura la vita e i prodigi di Eros,
lenisce il dolore
quando il brivido ascende
dalle labbra del cuore.
ala di vento,
trascende la giovane lacrima
e dispiega le vele sui pensieri perduti
negli sguardi voraci.
amante sublime,
racconta emozioni sui volti dispersi
tra le ombre del dubbio
e accende passioni dove l’odio
le spegne.
nello scrigno d’argento
serba il ricordo degli anni fioriti
nei giardini dell’Arte
e balugina a notte nelle nebbie erranti
sui silenzi fuggenti.
poi, d’un tratto,
da una pagina antica,
da un quadro
o da una nota celeste,
varcando la porta socchiusa
s’invola lontano
su di un soffio leggero.
più tardi, nei cortili del mondo,
dinnanzi a un ritratto
qualcuno dirà:
“Era un artista!”