PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 18/05/2021
Uscii dal portone e tu eri lì.
Pallida scarmigliata, un mantello di foglie ti avvolgeva.
Eri tu, mamma, riconoscibile, accigliata,
non una parola, un gesto, ma fredda, lontana.
La vita va così, mamma, il reale ti travolge.
Vorrei orologi tartaruga, ma il mio Tempo corre veloce.
Ho vissuto, si,
ma credo d’aver visto
solo la schiena del Mondo.
Tutto tumulta, ti travolge, ti porta via,
non pensi,
vai per vie che sembran rette
ma son ricurve.
Ti aggrovigli e ti aggrovigliano grovigli altrui.
Solo Vite mediocri.
E’ arte di vivere ciascuno con le sue imperfezioni.
Esisterà davvero l’empatia?
Ottuso sentire,
anima sorda divenni
e non seppi vedere.
Ora solo acquei vapori m’avvolgono.
In una sinfonia di indifferenze.
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Toccante e riflessiva...poter cambiar la vita come noi la vorremmo è semplice utopia...

il 18/05/2021 alle 20:51

davvero toccante e intensa, c'è dolore vero in queste parole

il 18/05/2021 alle 21:05

Molto bella, coinvolgente.

il 19/05/2021 alle 10:27

Grazie amici. Questa è di circa 3 anni fa.

il 19/05/2021 alle 16:21

evoca le immagini che viviamo tutti! ma che non sappiamo verbalizzare. molto bene, grazie

il 19/05/2021 alle 16:27

È l'arte di vivere, Corrado, qualcosa che intuiamo da subito, ma concretizziamo con il distacco "quel distacco" l'unico che racchiude in se ogni altro, passato o futuro. Resta il presente e la sua schiena: a noi intenderne la parte che non vediamo. Bei versi.

il 19/05/2021 alle 16:31