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Pubblicata il 28/03/2003
Apro l'occhi,
vedo oltre
questa sottil
imperscrutabile
essenza.
E mi raccolgo,
nel mio diniego,
io che non sarò
statico infinito,
grigiore del destino.
Ho dato colore
all'inutil materia,
respiro,
all'amabil natura.
Or distendo
l'anima eccentrica
racchiudo,
purezza e fantasia,
lo scrigno d'avorio
mi contiene,
io che non sarò
nuvola dispersa
eremita del silenzio.
Questo è
un sorriso infinito
che volge ormai
al diradar del tempo,
parlando
in vuote parole,
io che non sarò
meta da raggiunger
ma isola deserta,
distante,
nel buio d'intorno,
sarò invisibil luce
sol mia presenza
da percepir sottile.
Io che non sarò,
illusione,
o sogno indefinito,
perchè sono
dinamica realtà



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