Sazio di dolore
Cos'altro m'attende?
Nella cella dell'espiazione
S'ode uno squittìo:
Topi impauriti.
Filtra la luce. Luce sporca.
Sporca di bugie.
E il ragno tesse la sua tela.
E immobile è il tempo.
Rido. È buffo quel ragno.
A testa in giù si ribalta. Non cade.
Ma risale per lanciarsi
Come l'acrobata più esperto.
È tutto quello che ho.
È ferma la guardia.
E m'osserva: brillano occhi d'invidia.
Muore il ragno. Schiacciato.
E sorride la guardia. Di gusto sorride.
È il male che rompe gli argini.
Straripa. E come un fiume di fango
Tutto ingoia e travolge.
E non si ferma
E non vede.