Sulla morbidezza tu mi baci,
quando ti chini così ancora più mi piaci
lentamente e poi, un guizzo di passione,
osservano i tuoi diamanti, la reazione.
sento nascermi una bellezza corrompente
e il mio cuore sbanda, vacilla come un dente
trecce di capelli, gambe avvinghiate,
con malizia mai abbastanza toccate.
affogano allora le labbra nella carne
ricevere sconfinato amore e poi darne.
È quando tu, follettina sinuosa e invadente
provochi tra le membra uno slancio prorompente.
gli estremi della terra hanno profuso calore,
ora posso avventurarmi nel tuo piacere e nel tuo dolore.
basta guardare, potrei anche morire!
e un dio d’Amore sa pure far soffrire.
un oceano scaturisce da sfregamenti,
piccole rugiade sulla pelle, sui nostri venti,
sulla morbidezza tu chiudi gli occhi
effervescente ossigeno vola, se mi tocchi.
naviga con piacere e scivola il mio dito
la dolce lingua rosa, amore, è scrigno d’infinito!
sulla morbidezza così tu mi baci,
se ti chini così dolce ancor più mi piaci
lentamente e poi un guizzo di passione;
e contempli coi tuoi diamanti, la reazione
c’è tempo per un sorriso sublime
e la tua perpetua carezza mi redime
si affogano le labbra nella carne
ricevere sconfinato amore e poi darne
trecce di capelli, gambe avvinghiate
con malizia mai abbastanza toccate
e la terra trema per la violenza di un istante
È un calore montante, uno slancio invadente
abbiamo tanto,
tanto ma ancora troppo poco,
e ruota negli spiriti, l’eterno fuoco
vogliamo di più,
di più ma non ancora abbastanza
vediamo il divenir illimitato della speranza
il dio dell’Amore in una nube di cielo
ha sussurrato ai nostri corpi la bellezza del vero
arriva ridendo e facendo l’amore
quando si fonde in noi spezza il dolore
in molte posizioni, in infiniti sogni!