Supino sulla mia tomba quotidiana,
osservo il bianco cielo
di cui nessun angolo mi sfugge
ed ogni particolare
potrebbe cadere nel profondo della mia pupilla
ad accecare la mia mente:
i deserti e le foreste interiori,
infiniti spazi fitti di visioni,
alberi di immagini che prosperano
più forti e grandi ad ogni idea
come le montagne di simboli
che impediscono al mio sguardo
di profanare le verità celate
ma nell’improvviso temporale
che sorprende la terra e le sue creature,
esse crollano, simili a progetti illusori
ed oltre la luce accecante di quest’alba emotiva
scopro un altro sentimento
ed il mio appassionato volo ricomincia
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