PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 27/04/2021
Qui, simpaticamente con inchiostro nero
descrivo i moti magnetici del pensiero.
sprofondando tra fisici dolori e adrenalina
attendo l’esplosione della mina.

avrei forse bisogno di più silenzio
accantonando sia Virgilio che Terenzio,
concentrare elettroni di puro intelletto
e di questa vita mia cancellare ogni difetto.

la respirazione martoriata di starnuti
si alzerebbero volentieri e – tanti saluti! –
invece incollati a valanghe di minuti;
l’ecloga ti sorprenderà se oggi la rifiuti.

il processo di redenzione è ripartito,
pronto a disperdersi a supplizio finito.
il terrore di essere schiacciato…
basta, mi alzo e me ne vado!

di incubo e sogno fasce dipinte a colori,
microsfere protenoidi in petali di fiori
illuminano la chiara alba della mia ignoranza
giustificata invero dalla mia costanza.

o gran signore dorato sul legno
chi è l’artefice del terribile disegno?
non troverò risposta, questo è certo
ma t’imploro di guardare il segno.

il segno dell’innocente incoerenza
che adombra il tuo antico verbo
supplicando ai gradini dell’indecenza
di liberare la sacra energia che serbo.

giuro, non sulla gloria di sciocchi legami,
sulla presente e divina impercettibilità
ma in strane pentole e in pazzi tegami
cucinerò malinconia fino alla perla verità!

devo amare, giovani giorni aerati!
voglio sentir crescere l’assoluto fino all’orlo…
traboccherà il mio spirito sui mari salati,
vivrò i bianchissimi quasar, cellule di un tuorlo!
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