Viaggiai a lungo
in quattro dimensioni
dopo aver assaggiato il fungo
ebbi molteplici visioni.
nella prima ci rimasi poco
vi era morte e dovunque del fuoco
la gente urlava, bramava fuggire
è il luogo dove non vorrei mai morire
volai poi a lungo
sulla nave delle nuvole
e giunsi sorpreso alla seconda,
la dimensione delle favole
vi era un corridoio contenente tutto,
bambole, sorrisi, zucchero e violini.
dopo essermi risvegliato,
il tutto non l’ho più ritrovato.
la terza fu forse la più bella…
splendeva sospesa sul mare
e fu proprio in quella
che imparai ad amare.
la luna illuminava l’etere a giorno,
ora sò che non vi avrei fatto ritorno.
la quarta infine era la paura,
era il dolore, il silenzio;
l’aria tesa nel buio cupo,
dove invocai il tuo nome
senza speranza.