Buio che lentamente spegne
un sorriso appena accennato,
labbra che diventano grigie
come sabbia in una notte di luna
e morsi feroci che dilaniano il petto
togliendo il respiro,
e aria che si fa fuoco
bruciando la gola riarsa,
e mani che si tendono
cercando convulse
un appiglio sicuro,
fluttuando libere
dal corpo spossato.
Battiti leggeri
che si fermano
e riprendono
per fermarsi ancora,
sentirsi cadere
in una nera vertigine
mortale.
Agghiacciante paura che sale,
bianca marea di gelida spuma
che inghiotte
un relitto antico.
E riemergere infine,
grondande terrore,
come un bimbo smarrito
in una notte buia.
Stupito di sentire ancora,
di vedere
le tue mani strette alle mie
in un muto appello
accorato,
i tuoi occhi perduti
nella vana ricerca dei miei.
Prendendo coscenza
di aver vinto ancora
in un gioco crudele
a rincorrere il tempo,
gustando
in un lungo respiro
l'aspro odore della vita.