PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 22/04/2021
Come posso chiamare
questa lontananza che
si fa vicinanza?

Immagino la tua vita
la mattina gli occhi sporchi
di sogni
gli specchi opachi
ancora un giorno grigio

Mi ricordi gli eroi
della mia stanza
quelli con cui parlavo
gli occhi al soffitto
i corsari e poi più tardi
i filosofi, i miei poeti
tutti i miei fratelli

ma tu sei carne, e viva
e scendi in me col tuo
furore
con i tuoi finiti giorni
le nebbie, le angosce tue

dono del presente
da scartare con cura
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Concretizzazione di un pacato desiderio coinvolto in una esistenza frenetica! Applausi

il 22/04/2021 alle 12:57

molto ermetica e triste,gli occhi sporchi, i vetri opachi, il grigio,sanno di notti e giorni carichi d'angoscia,poi rivedi la tua vita , e lei, che come un dono arriva e delicatamente lo accetti.

il 22/04/2021 alle 16:21

grazie morris, gentile come al solito

il 22/04/2021 alle 18:39

grazie ele, ti abbraccio

il 22/04/2021 alle 18:39

non voleva essere triste ma se così ti arriva va bene, la poesia è sempre di chi a legge.. ti abbraccio ninetta

il 22/04/2021 alle 18:41

Acuta ed Amara.... Sempre bravo

il 23/04/2021 alle 07:47

involontariamente racconti di te tracciando un ritratto lontano, e in questo sta il fatto credo che mi sia piaciuta molto

il 23/04/2021 alle 10:56

e tu sempre gentile ginni, grazie

il 23/04/2021 alle 12:16

grazie Antonella, si in effetti ho parlato molto di me

il 23/04/2021 alle 12:16