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Pubblicata il 22/04/2021
lasciatemi cantare, con semplici parole,
i pregi della mia terra ferrigna
che genera frutti in tutte le stagioni,
anche se ogni raccolto le segnerà la fronte
di rughe profonde.
lasciatemi cantare
i dolori della mia gente,
che hanno possenti radici
e si perdono nelle pagine della Storia.
volti di cartapesta, inariditi dal sole,
mani di granito,
temprate sull’incudine della sofferenza,
fronti umiliate spesso dal giogo dei caporali;
orgoglio frustrato sempre dal bisogno,
mai dalla viltà.

lasciatemi, (oh se lo potessi fare degnamente! )
cantare le virtù delle donne del Sud;
scrigni di pudore e di fertilità,
perle scamiciate di abnegazione;
giammai vuoti involucri di stagnola,
giammai traslucide macchine senz’Anima.

**** Oggi per la Giornata della Terra, una delle mie primissime poesie.
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Grazie per avermi fatto gustare questa poesia arricchita da milioni di spezie e condita con tanto amore per il nostro sud, Meritevole di Lode Ciao Tonino

il 23/04/2021 alle 11:12

Grazie amico poeta, con un mazzettino di papaveri rossi e margherite bianche. Buona domenica.

il 25/04/2021 alle 08:42