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Pubblicata il 21/04/2021
bisaccia:
ll male che stanno facendo al nostro paese è un male silenzioso, continuo, inarrestabile e, già da tempo, cronico.
a partire dagli anni ottanta ad oggi è una sequela di pugnalate inflitte con sadico furore su un corpo già malato di per sé e di per sé atavicamente sofferente.
dopo trent'anni il Castello, da qualcuno, a suo tempo definito cumulo di pietre, nonostante i lauti finanziamenti ricevuti, ancora non ha una sua definizione.
dopo trent'anni, la Ricostruzione, mai completata, abbisogna di ricominciare dall'inizio; una ricostruzione del ricostruito andato in malora, gioia e vergogna di sedicenti “tecnici” che hanno lautamente gozzovigliato.
dopo tanti anni, L’Ospedale, aperto nel giorno del terremoto, fiore all'occhiello del territorio, ha perso via, via i suoi petali e sta per essere sradicato, mentre chi nel passato e fin dall’inizio fu tra i primi a denigrarlo, a boicottarlo, e a volerlo “ospizio” oggi si proclama difensore unico ed assoluto e procede come cane da fiuto alla ricerca dei superstiti sepolti.
tutto, dico tutto, il territorio del Comune di Bisaccia è diventato un reticolo di strade improvvisate ed assass(in)ate per agevolare l’accesso alla coltura di alberi moderni chiamati “Pale Eoliche”, quasi sequoie nel deserto, assimilabili a grattacieli di una cinquantina di piani costituiti da pali giganteschi di forma circolare e struttura in cemento armato, coronate da pale da transatlantico e posizionati in maniera così’ fitta e disordinata da non poter paragonare manco alla "selva scura" che per l'occasione è diventata chiara ed una tempesta di pale ruotanti e ruggenti come rei non confessi e flagellati.
da sempre, frane tutt’intorno al paese cui s’è messo mano ma solo per aggravarne la portata, e là dove andava fatto alleggerimento, come gridato ai quattro venti e definito, sono stati e vengono tuttora autorizzati edifici in cemento armato che non verranno mai utilizzati, ma che certamente aggraveranno la già precaria stabilità dei costoni sotto i quali, disinvoltamente o incoscientemente vengono fatti depuratori in cemento armato che a dir poco sono obsoleti ed inutili come relitti scheletrici di altri già costruiti nel passato dimostrano, nonché muretti, muriccioli, archi e archetti, scalini e scalette, il cui significato è tutto da scoprire mentre il peso si va evidenziando con crepe moderne che si allargano a vista d’occhio.
da trent’anni fontane pubbliche che hanno dissetato per generazioni sono ridotte a rivoli gocciolanti in contenitori putrescenti e l’acqua di sempre viene emunta in maniera fraudolenta senza o con autorizzazione, magari orale, da uomini di onore.
da trent’anni una scuola elementare che ha ospitato sempre tutti i bambini, più del doppio di oggi, è divisa in due plessi, mentre uno squallido quanto inutile ma costosissimo ponte in vetro e acciaio, opera architettonica di finissima genialità, ha letteralmente rubato un piano intero della scuola per accogliere inverosimili uffici amministrativi.
da trent’anni a questa parte l’immondizia rimane un problema irrisolto, affossato com’è nella raccolta (in)differenziata, in contenitori all’aperto che di per sé già sono discariche, non pensando nemmeno a tentativi di raccolta differenziata porta a porta che è dimostrata essere l’unica reale soluzione.
un dedalo di rotture quotidiane caratterizza la vetustà di un sistema fognario ed idrico che fa acqua veramente da ogni parte.
per il futuro confidavamo in questa amministrazione che molto potrebbe fare per non recitare il de profundis, ma pare che molti consiglieri e consigliori abbiano già “sgranato” alcuni grani del rosario.
bisaccia estate 2011 ma è tale ancora oggi anno 2021
ninomario scotece michele antonio solazzo
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Questa gramigna infestante è diffusa dovunque, difficile da estirpare...saluti.

il 21/04/2021 alle 14:45