Fugace nel cel transitò 'na stella,
era 'l mio cor, s' era involato via
oltre l' immenso di confini arcani,
ove luce di speme inebria 'l domani.
Ove germoglia amore e giovenil vegetazione
s' appressa 'n accoglier fior di Primavera.
Nel bel cammino insieme a luci e soni
e colori nel volger d' un sogno ch ' innamora,
vidi d' Orion costellazione e m' innamorai
di cotanta luce e de li figli suoi,
rigel e Betelgeuse tra tutti, i preferiti.
ero estasiato da tal beltà dipinta ne l'infinito
e ragionando con meco e l' alma mia, mi ritrovai
alfin felice, con li dolor fuggiti tra lagrime a l' occhi adorne.