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Pubblicata il 26/03/2003
signor presidente, ascolti questa mia
dettata nella notte della straziante follia
sono un cittadino del mondo, sento orrore
nel vedere la sua guida, il suo terrore
abbia pietà di noi, dei nostri figli almeno
risparmi il nostro sogno, che non è alieno
riponga il suo fucile, il carro, il bombardiere
dica una parola nuova, cambi le bandiere
mi dica, a onor del vero, se è così buono
spaccare il mondo, bruciarlo con un tuono
se è utile mandare morte in terra straniera
per condurre a casa, un giorno, una ciminiera
volti lo sguardo indietro, ripensi alla sua terra
agli uomini che l'anno fatta ch'era primavera
dia retta all'umile sfollato, allo sfigato
son loro che capiscono le cose, lei dannato
non sa che dietro il fuoco resta la cenere
e macerie su macerie, disperatamente
soltanto polvere
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