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Pubblicata il 19/10/2001
Di aria, plastica e un pezzo di spago tu sei formato,
ma nessuno te lo ha mai confidato.
Nato da poco già grosso sei diventato
e altrettanto delicato.
Alle feste sei sempre invitato
come ospite sei onorato
e da tutti coccolato.
Ti chiamano palloncino
perché grazioso e carino.
Da un uomo sei stato comprato
e ad un bambino regalato.
Emozione sai donare
con la tua maschera da giullare.
Salti voli a più non posso
ad ogni tocco tu vieni scosso.
Per la gioia di un bambino sei stato creato,
ma il tuo destino è cambiato.
Rotto lo spago tu voli via
con tanta malinconia.
Il vento ti sta alzando,
lontano da me te ne stai andando.
Da quaggiù non ti vedo più
ormai tu sei già lassù.
Chissà che cosa starai facendo
con la fantasia ti sto rincorrendo.
Del tuo ricordo mi sono innamorato
anche se da me sei scappato.
Immagino la vita tua segnata
da una punta acuminata
che da te fa uscire
tutto ciò che fa gioire.
Di aria invisibile sei riempito
ma dai sogni sei concepito.
In fondo sei fatto con poco
ma basta poco per essere gioco.
Di fantasia noi ti nutriamo
e della tua illusione noi viviamo.
Infondo un palloncino senza aria è
come una gioia senza emozione.
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