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Pubblicata il 22/03/2021
La bocca del mondo smuove le mascelle,
afferra le prede e rumina senza tregua.
poi le ingoia,
ingoia anime, essenze, idee,
i fiori della vita.

dopo il pasto,
il mostro scaglia rotte di follia
contro angeli in cerca di un volto.

nelle case di pietra,
gli uomini vivono nel silenzio
pronti a fuggire sulle ali di una notte,
lontani dalle fauci del Tempo.

negli antri del sesso
gemono gli animali in calore
in attesa di un coito forzato.

un flebile suono di cornamuse
si consuma in fretta
nell’acre odore di morti innocenti.

l’esistenza indossa la lama di un laser
che sbriciola il pensiero
e traccia geroglifici incomprensibili,
rebus di passioni sotterranee.

nella foschia della sera
gli ultimi girovaghi si spingono
oltre un sottile sudario
dove un volto sbiadito
nutre l’enigma.

da secoli, un antico amore aleggia
su questa moltitudine di statue.
un tempo furono acrobati, attori, illusionisti,
nani da diporto, cortigiane, sommi sacerdoti.

ma vollero guardare il fuoco delle città perdute
e ora vagano tra i miti dimenticati
tessendo tele di ragno tra i monumenti smaltati
dei nuovi despoti.
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