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Pubblicata il 14/03/2021
Uno sguardo al passato
cerchiamo sempre di rimpiangere il passato e
lo confrontiamo disperatamente con l’oggi,
in cu sembra che tutto sia compiuto ma c’è sempre
qualcosa che è sfuggita a noi e al destino che ci appartiene.

gli eventi trascorsi riaffiorano, sono come delle tracce
impresse nel tempo e nell’anima e si manifestano
come sintomi psicopatologici della realtà.

dentro di noi si affrontano continuamente sospetti impetuosi
su ciò che è accaduto alla nostra vita, momento per momento,
senza avere possibilità alcuna di eliminare gioie o dolori.

si finisce sempre con il ritornare al passato, se ne discute
nel bene e nel male e il corso degli eventi è la nostra storia
alla quale siamo ancorati come gli alberi alla terra.

perché allora curarsi così tanto del futuro
sempre sospeso e indeterminato?
quanti sono vittime di questo tremendo inganno?
sappiano gli avveduti e i sobri, i moderati e gli equilibrati
che il futuro sta tutto nel passato che non tornerà mai più.

uno al presente
il presente è pervaso di scarti dell’esistenza.
È l’errore temporale. È l’evento nullo.
È una frazione con numeratore zero e
non può essere oggetto di giudizio alcuno.

il presente è il mare in cui galleggia l’essere,
impossibilitato a ritornare a riva e diretto
verso le acque sconosciute del futuro.

È l’immagine fissa del divenire
che si imprime nel nostro pensiero e
successivamente si altera in ricordo.

il presente sopraggiunge sempre a nostra insaputa
come un fulmine che cade sulla terra.
io so che ci sono, qui e ora, io sono il presente.

ho appena bevuto un bicchiere divino,
ne berrò presto altri bicchieri divini,
perché solo l’ebbrezza cancella il presente,
elimina le impurità e infine
estingue quell’amarezza portata dal male.

e uno al futuro
a chi affidiamo le nostre speranze se non al futuro?
c’è una valle, infinita e incantata,
dove tutti si augurano di finire con la propria anima,
ecco il futuro.

nulla è più reale dell’incerto e
più certo del futuro, dipinto a nostro gusto e piacere,
dove ogni cosa è possibile e pensabile
e, in quanto pensabile è vera,
in un luogo e in un tempo imprecisi e paradossali.

noi non saremo più, forse,
ma a quel punto non saremo mai stati.
cosa importa oggi se tutte le note sono stonate?
cosa importa se tutti i corpi sono insopportabilmente pesanti?

un canto leggero attraversa il tempo e
lo attraverserà per sempre, superando ogni ostacolo.
quel canto sta nella gioia di vivere, nella bellezza e
nello splendore di ogni stella e di ogni granello di sabbia.

il futuro avrà eventi imprevedibili
ma sempre con evidenti tracce del passato.
uno sguardo al futuro diventerà un ritorno al passato
in un eterno ciclo di eventi prima impossibili ma poi veri e reali.
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è talmente densa di concetti e di stimoli che si fa fatica ad orientarsi, dunque, il presente è nullo perchè è pregno del passato, della "nostra" idea di passato che non ci fa realmente vedere quello che succede e quello che viviamo...il futuro lo stesso, è talmente pieno di aspettative che arrivano dal passato che in realtà è quasi sempre illusorio e delude quasi sempre...In verità quello che davvero ci determina sono le nostre azioni, il karma, ma siccome agiamo quasi sempre da ciechi, senza consapevolezza restiamo senza parole e non capiamo mai veramente quello che ci succede...In verità credo che il buddismo, nella sua altissima speculazione filosofica, abbia pienamente ragione...non so se ho deragliato dal tuo scritto ma sicuramente questa riflessione me l'hai stimolata tu...

il 14/03/2021 alle 16:46

Arturo, complimenti per la riflessione. Hai inteso perfettamente il mio pensiero, vicino alla filosofia orientale e al buddismo. Ti ringrazio e ti saluto.

il 14/03/2021 alle 16:59

In verità l'unica cosa realmente esistente è il presente, l'attimo che viviamo, ma è anche l'unica cosa che non vediamo, nè sentiamo...ciao Alentini, è stato un piacere

il 14/03/2021 alle 18:50

Hai ragione, a presto.

il 15/03/2021 alle 15:17