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Pubblicata il 06/03/2021
Stamattina volevo giocare
a soffiarti sulla schiena…
ti sei stretta nelle spalle,
hai coperto col lenzuolo i seni
e mentre mi perdevo sulla pelle
nel profumo tra il lobo e il tuo
collo mi hai sfiorato l’indice
col dito, lasciandomi l’aquilone
e portando via il filo.
hai raccolto la gatta e lo spillone
e mi hai fatto l’occhiolino,
e ho seguito le tue forme e ti ho
sentita ancora ridere.
ho aspettato un momento prima
di raggiungerti per non dartela subito
vinta, anche se amo sia tu a decidere.
sapevo di trovarti in cucina, e hai
smesso subito di accarezzare la gatta
per scucirmi le labbra e col sapore
del caffè, in un filo di voce
abbiamo guardato i vestiti volare
come aquiloni prima di fare l’amore.
…e non c’è un prima o un dopo
nello spazio di una sagoma
che è tutt’una col suo incastro.
il cordicino che qualcuno chiama destino
lo teniam stretto al cuore, come un nastro.
e non c’è carezza che non sia desiderio
o desiderio che disfi l’aquilone.
lui, vola…
tra una goccia di pioggia sul mio corpo
ed una lacrima sul tuo s'avvinghia
addosso a noi, tra di noi scivola.
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