la scelta di vivere
É la coscienza di chi
Concede a sé un destino che resta.

L’esistenza,
Simile allo sbriciolarsi anonimo
Delle idee indotte,
Indossa il lampo di un flash.

la nebbia
scolpita sull’esitante pensiero
traccia sulle veline
L’incomprensibile abuso
che tiene in vita
La rabbia di un’inattiva presenza.

tra un istante
mi chiederai se dovrai cercare
il letargo della tramutazione
per confonderti
Con le sagome che annunciano la sera.

L’espressione degli anni abbandonati,
si riaccende
nel fosso in cui rinasce
un fulmineo rombo di lamiere.

bellissime le anime,
adorne di passioni sotterranee,
ardono immuni
Nel disegno antico delle istituzioni.

e tu,
enigmatico silenzio dei giusti,
Nella tua sacra convivenza con i secoli,
tu coltivi
L’ebbrezza e la follia
nel tumulto delle indenni religiose ossessioni.

sfuma, nel suo inquieto rinnovarsi,
l’incanto di un’alba
che trascina con sé
assorte voci
nutrite da un presagio di morte.